Un solo respiro

Improvvisazioni - Spazi non convenzionali
Produzione 2022 / Cie les 3 Plumes

con: Marco Augusto Chenevier, Océane Delbrel, Marta Capaccioli, Alessia Pinto e le comunità locali.
produzione: Cie Les 3 Plumes con il sostegno della Regione Autonoma Valle d'Aosta
sostegno: Teatro Akropolis de Gênes (IT), Teszt Festival (RO), Kilowatt Festival (IT), Pad Mainz (DE), Wam ! Festival (IT), Oriente Occidente Festival (IT), Zut Umbria Factory Festival (IT)
fotografo: Petru Cojocaru Ziua

Con “Un solo respiro” la prima operazione che intendo fare è portare il dispositivo fuori dallo spazio convenzionale, in un’ottica di riappropriazione dello spazio urbano.

Inoltre rispondo ad un desiderio di reazione al processo di virtualizzazione delle pratiche artistiche, ritrovando uno spazio di semplicità ed essenza: i corpi, lo spazio. Questo per ritrovare autonomia e libertà, svincolati da qualsiasi dispositivo tecnico e da altri supporti.

Infine, ancora una volta vorrei concentrarmi sui rapporti completamente diversi che si creano con un pubblico “sorpreso” e fuori contesto, che possa fruire di una performance inattesa in uno spazio non convenzionale.

Tutto questo sfruttando un sistema di improvvisazione frutto di 15 anni di pratica, unendo i principi pedagogici di Jacques Lecoq, del coro teatrale, della contact improvisation con pratiche di composizione istantanea.

Il progetto si articola in :

1. le performance

2. il laboratorio

3. residenze di ricerca

1.Le performance possono essere itineranti, delle passeggiate con incursioni più o meno brevi, o stanziali, in luoghi. Possono essere ripetute diverse volte al giorno.

Possono essere realizzate con un cast di tre o di sei danzatori professionisti.

2.Il laboratorio, realizzabile in occasione di una residenza o nella sua autonomia, può essere rivolto ad amatori, professionisti o gruppi misti.

Può avere durate differenti, da un minimo di un week end, sino a stage di due settimane o più, articolando i livelli di complessità a seconda del monte ore e della durata.

Anche il laboratorio può essere coinvolto nella realizzazione delle performance sopra descritte.

3. Per sviluppare il sistema improvvisativo e raffinare il rapporto all’architettura, è nostra intenzione trovare degli spazi di ricerca, pratica e sperimentazione. A seconda degli spazi e dei sostegni, immaginiamo di lavorare alternativamente con il cast di tre o di sei performer.

In occasione di una residenza sono possibili delle performance e, ovviamente, è immaginabile un laboratorio.

L’assolo ci rimanda all’individuo, il duetto alla relazione, dal trio in poi, qualcosa cambia. Cambia perché si esce dalla relazione binaria, e moltiplicandosi le possibilità e le combinazioni, sotto molti punti di vista risuona l’umanità intera.